Sembra finalmente terminata la crisi che, negli scorsi anni, ha duramente colpito il settore dell’automotive in Italia. Gli ultimi dati indicano infatti una vera e propria ripartenza del mercato, responsabile ora dell’11% del PIL con i suoi 189 miliardi di euro di valore. L’obiettivo per il futuro sarà quello di raggiungere i 2 milioni di immatricolazioni e, secondo il Centro Studi Promotor, saremmo già a buon punto.

Intanto, il mese di agosto ha visto un incremento del 15.9% delle nuove immatricolazioni e gli stessi operatori di settore ormai si aspettano il consolidamento di una risalita che sembra ormai stabile e costante: dal 52% di giugno si è infatti passati al 73% di luglio e all’81% di agosto. Entro il 2019, il momento nero dell’auto italiana dovrebbe essere quindi definitamente archiviato.

Se i numeri preventivati venissero effettivamente raggiunti, l’industria dell’auto in Italia tornerebbe ai livelli pre-crisi. Per rimanerci, tuttavia, sarà necessario un approccio più moderno e orientato al futuro, capace di prendere in considerazione e integrare le innovazioni che ormai sono parte integrante della vita dei consumatori.

Nello specifico, ci si riferisce a un’industria dell’auto sempre più attenta e rispondente alle dinamiche sociali, tecnologiche e culturali che già stiamo vivendo; orientata dunque a dare vita a soluzioni che includano concetti quali l’azzeramento dell’incidentalità stradale, il contenimento delle emissioni inquinanti, la mobilità tramite guida autonoma.

Come saranno dunque le auto del futuro? Secondo le ultime stime, l’intelligenza artificiale sarà una delle innovazioni sulle quali si punterà di più: automobili capaci di frenare in autonomia di fronte a un pericolo, ma anche capaci di consigliarci i migliori ristoranti in cui cenare, di rispondere alle email con i soli comandi vocali, di predire e segnalare guasti, di comunicare alert se l’auto dei nostri figli supera i limiti di velocità e di arrivare persino a guidarsi da sole. L’auto di domani, quindi, non sarà più un mezzo di spostamento ma un vero e proprio compagno di viaggio.

Massima attenzione è anche prestata ai cosiddetti pagamenti in mobilità: ci si attende infatti che le auto del futuro saranno presto in grado di immagazzinare abitudini, caratteristiche e gusti dei loro conducenti in modo da individuare qualunque cosa richieda un pagamento durante i tragitti abituali. Dal casello autostradale al caffè, dal carburante alla sosta per il pranzo, i nuovi veicoli potrebbero addirittura permetterci di pagare rimanendo fermi al volante.

Infine, come vi avevamo già raccontato in uno dei nostri precedenti articoli, si punta moltissimo sull’auto elettrica. Il colosso Tesla sembra credere fermamente in queste auto di nuova concezione, che definisce “il futuro”. E non è la sola, visto che la casa californiana produttrice di auto elettriche fondata da Elon Musk è diventata, già lo scorso aprile, la prima americana del settore per capitalizzazione di Borsa, con un valore pari a 51,5 miliardi di dollari. Il fatto che sia riuscita, nel contempo, a superare giganti come Ford e General Motors dovrebbe darci un’idea abbastanza accurata della bontà della sua intuizione.